Diamante Mascherato (Poephila Personata)

La scheda del Diamante mascherato

Il Diamante Mascherato è, assieme a Diamante Codalunga e Diamante Bavetta, appartenente al genere Poephila.

In natura ne esistono 2 sottospecie, ovvero la Poephila Personata Personata e la Poephila Leucotis.
Tra le due, è la Poephila Personata Personata quella che comunemente si trova in cattività negli allevamenti, nelle esposizioni ornitologiche e in vendita nei negozi di ornitologia.

Le due sottospecie si differenziano tra loro per il colore del becco (di un giallo più chiaro e sbiadito nella sottospecie Leucotis) e per il colore della nuca (di un bruno più marcato e brillante sempre nella Leucotis).

Come nella maggior parte dei Diamanti Australiani, anche nel Diamante Mascherato è quasi impercettibile, se non ad occhi esperti, il dimorfismo sessuale. Dopo aver letto diversi articoli, ho appreso che le caratteristiche principali che differiscono un sesso dall'altro sono la mescherina nera attorno al becco, più estesa nel maschio e meno estesa nella femmina, ed i colori del piumaggio dove nel maschio sono più 'vivi' e nella femmina più 'spenti'.
Qui però bisogna aprire un discorso a parte, ovvero il livello di selezione raggiunto con i soggetti che andiamo a confrontare.
Perchè dico questo? Cosa significa? Semplicemente intendo dire che se confrontiamo un 'brutto' maschio ad una bella femmina, agli occhi di un neofita non ci sarà differenza, anzi, si potrà magari spacciare la femmina per maschio e il maschio per femmina.

Tornando alle due specie, in natura le troviamo entrambe in Australia, e nello specifico la Poephila Personata Personata nella parte centro-settentrionale mentre la Poephila Leucotis nella parte a nord-est.
Predilige gli ambienti erbosi preferibilmente con piccoli corsi d'acqua nelle vicinanze.

In cattività è molto socievole e tranquillo, sia nei confronti dei suoi simili ma anche nei confronti deglle altre specie. Non da alcun tipo di problema in voliere occupate anche da altri tipi di esotici, sia australiani che africani, ed anche con Passeri del Giappone.

Dal punto di vista della riproduzione invece, da già qualche problemino in più, nel senso che è molto selettivo nella scelta del partner e crea non pochi problemi, infatti ho letto più di una volta che è consigliato, ai fini della riproduzione, acquistare un gruppo di soggetti giovani e farli crescere assieme in colonia, per far si che formino le coppie liberamente e senza imposizioni.
Io la vedo in maniera differente, anche perchè non sono un amante della riproduzione in colonia, che ai fini selettivi della specie a mio avviso è deleteria perchè non permette di valutare pregie difetti dei partner e soprattutto è rischiosa dal punto di vista della consanguineità.
Pertanto io consiglio la riproduzione in coppie stabili, alle quali, se occorre, concedere del tempo per l'affiatamento. In ciò non bisogna avere fretta, perchè come è successo a me, nelal stagione successiva si avranno i frutti della pazienza avuta.
Inutile a mio avviso cambiare continuamente il maschio o la femmina semplicemente per il fatto che non si guardano, non fanno il nido, dormono distanti sui posatoi l'uno dall'altra. La pazienza è fondamentale.

L'alimentazione in gabbia non varia rispetto agli altri esotici, quindi il classico misto per esotici, spighe di panico, pastoncino nel periodo della riproduzione e acqua sempre pulita e fresca. Consiglio, come ho già consigliato per latri esotici, una integrazione di calcio nell'alimentazione, indifferente se diluita nell'acqua o integrata al pastoncino. Purtroppo ho notato nei miei soggetti, alla deposizione delle ultime uova, qualche problemino fortunatamente sempre presi in tempo e risolti con il pieno recupero fisico da parte della femmina.

Per la riproduzione, classico nido a cassetta con apertura rettangolare e tanto materiale per costruire il nido. Prediligono, almeno i miei, la sisal rispetto alla iuta in quanto è leggermente più resistente e permette 'costruzioni' più stabili. Depongono in media 5uova, covate indicativamente 13-14 giorni fino alla schiusa.
Consiglio di avere sempre una coppia di balie pronte per un eventuale abbandono dei pulli.

 

 

Rielaborazione a cura di: Allevamento Valle Masna

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